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eastwest Lunch con Intesa Sanpaolo: un confronto strategico sull’Europa, il mondo e il futuro dell’economia

Giovedì 12 giugno si è tenuto a Milano il quarto appuntamento con l’eastwest Lunch, l’iniziativa ideata da eastwest per creare occasioni di confronto tra imprese, istituzioni e media sui grandi temi che plasmano lo scenario internazionale. Dopo gli incontri precedenti con Philip Morris Italia, BNL BNP Paribas e ING, è stata la volta di Intesa Sanpaolo, gruppo bancario leader in Italia e attore di primo piano in Europa, che ha animato la discussione con i suoi rappresentanti Renato Vichi e Francesco Mascolo.

Numerosi i temi toccati in una conversazione articolata e multidisciplinare. Il conflitto tra Russia e Ucraina è stato uno dei punti centrali: una crisi che ha modificato profondamente gli equilibri geopolitici ed economici del continente europeo. I relatori hanno sottolineato come la mancanza di una visione strategica condivisa abbia reso l’Unione Europea vulnerabile, accentuando l’urgenza di una politica estera e di difesa comune. In particolare, è emersa la necessità di superare l’attuale frammentazione industriale e politica per costruire un’infrastruttura militare europea integrata, magari con la partecipazione della Turchia, oggi divenuta media potenza globale grazie a una strategia di autonomia tecnologica e militare.

La discussione si è poi spostata sull’ascesa di nuove potenze regionali, tra cui India e Arabia Saudita. Quest’ultima sta portando avanti il piano Vision 2030, con l’obiettivo di diversificare la propria economia, investire nel turismo e affermarsi come hub di riferimento per grandi eventi internazionali come Expo Riyadh 2030 e i Mondiali di calcio del 2034. Un processo di trasformazione che mostra come Paesi un tempo periferici si stiano imponendo come attori centrali nel nuovo ordine multipolare.

Sul fronte economico, preoccupano i segnali protezionistici provenienti dagli Stati Uniti, dove i dazi introdotti durante l’era Trump potrebbero riemergere con forza, colpendo in particolare l’export italiano. Le aziende devono affrontare anche il contesto di instabilità energetica e la necessità di rivedere le proprie catene di fornitura, alla luce delle tensioni tra Cina, Russia e Occidente. Il quadro impone una riflessione profonda sulla necessità di una strategia industriale europea autonoma e resiliente.

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